L'Olio essenziale di Rosmarino cineolo prodotto dalle monache cistercensi dell'Abbazia di Rieunette (Francia) ha proprietà antibatteriche, antiparassitarie, espettoranti, mucolitiche ed è consigliato come tonico detox per la pelle impura e in presenza di acne oppure come coadiuvante nel trattamento di stati influenzali, raffreddori e congestioni delle prime vie aeree.
Il Rosmarino è un arbusto sempreverde diffuso e tipico dell’area mediterranea, cresce in abbondanza nelle zone costiere e deve il suo nome proprio all’associazione con l’habitat marino.
Tra le tante proprietà riconosciute fin dall’antichità a questo olio, davvero multiuso, sono particolarmente apprezzate quelle benefiche per la pelle, come astringente e antisettico e dunque utilizzabile nella preparazione di tonici detox, maschere purificanti o creme astringenti: è possibile miscelarlo ad un olio base, al proprio tonico neutro oppure ad una crema viso molto leggera e priva di profumi oppure ad argilla e applicarlo su acne, punti neri e parti più grasse del viso o dell’epidermide.
Un altro impiego davvero efficace è quello balsamico, espettorante e fluidificante: in caso di tosse, catarro, congestione nasale, raffreddori e sinusiti se ne consiglia l’uso, per la preparazione di suffumigi oppure con applicazione sul petto o sulle tempie (dopo averlo diluito in un olio leggero).
Utilizzato nel diffusore sprigiona benessere e purifica l’aria, aprendo il respiro e donando vitalità e tonicità all’organismo, anche in caso di sintomi influenzali.
I preparati dell'Abbazia di Rieunette sono interamente artigianali, biologici al 100% e sono frutto del lavoro quotidiano delle monache della comunità monastica cistercense che vi risiede: la loro esperienza prosegue la lunga storia della farmacopea monastica europea nel pieno rispetto della natura e delle caratteristiche delle piante officinali.
100% da agricoltura biologica.
Raccomandazioni:
Ingredienti: cinéole-1.8, α- pinène, camphre, limonène, linalol
Ottimo rimedio.
In realtà viene usato in accoppiata con l'olio di santoreggia, in modo non continuativo ma saltuario, per accrescere i benefici riscontrati con la precedente.